Ricettinaaaaa: sapone a caldo al catrame vegetale

Forse l’applicazione più classica del metodo a caldo a bagnomaria sono le ricette di saponi al catrame vegetale. Il catrame (di grado farmaceutico) è un rimedio popolare, utilizzato anche in veterinaria, per alcune condizioni della pelle, tra cui micosi e infiammazioni croniche. I saponi al catrame non sono panacee per tutti i mali, ma molti li trovano più delicati e più adatti di altri (per esempio) all’igiene intima. E questo, anche superando una certa repulsione per l’aroma del catrame, molto forte e penetrante e non esattamente gradevole, e per il colore della schiuma, che fa sempre pensare allo “sporco”!
Abbiamo provato diverse ricette di saponi al catrame, a partire dalla più classica, che ne contiene ben il 15%. Qui ve ne proponiamo una versione addomesticata, dove l’aroma del catrame è meno forte e pertanto più facile da accettare.
Il catrame per usi cosmetici e veterinari si acquista in farmacia. Non fatevi tentare dall’autoproduzione di catrame per i vostri saponi: acquistatelo solo in farmacia per essere sicuri che non contenga residui tossici superiori ai limiti fissati dalla normativa europea sui cosmetici.
Come per tutte le ricette di saponi a caldo, la soluzione caustica è più acquosa e ha qui una concentrazione del 25% circa. Nonostante la presenza di grassi saturi e uno sconto soda intorno all’8%, i saponi risultanti potrebbero essere ancora piuttosto morbidi quando li sformerete e dovranno stagionare per almeno 8 settimane.
Per una versione tutta vegetale, potrete sostituire il sego con olio di palma o burro karitè o olio di cocco, ricalcolando opportunamente la soda. Se sostituite l’intera quantità di sego coll’olio di cocco, aumentate lo sconto soda se avete una pelle delicata (in questo post vi spieghiamo il perché). Il sego può essere sostituito anche dallo strutto. Ricordate di inserire il catrame nei calcoli!

Ingredienti

olio di oliva o di sansa    500 g
olio di cocco                  120 g
sego di bue                    300 g
olio di ricino                      30 g
catrame vegetale              50 g

soda caustica (NaOH)     127 g
acqua                             380 g

miscela di oli essenziali a scelta (facoltativa)    da 10 a 15 ml

Procedimento
1.    Preparate il piano di lavoro, le attrezzature di sicurezza, gli stampi e gli ingredienti.
2.    Preparate la pentola per la cottura a bagnomaria e mettetela sul fuoco a scaldare.
3.    Preparate la soluzione caustica, seguendo le precauzioni per la sicurezza.
4.    Misurate i grassi, cominciando col catrame vegetale dentro la pentola del sapone. Immergete la pentola nell’acqua a scaldare.
5.    Quando grassi e soluzione caustica sono alla giusta temperatura, versate la soluzione caustica nei grassi e mescolate.
6.    Il catrame farà rapprendere la pasta di sapone quasi istantanemente. Non preoccupatevi se non riuscite a rendere il miscuglio omogeneo: a questo provvederà la cottura.
7.    Rimettete la pentola del sapone nella pentola del bagnomaria e lasciate cuocere, come spiegato nelle istruzioni spiegate nel manuale “Sapone fatto in casa for dummies“.
8.    A fine cottura, aspettate che la temperatura della pasta di sapone scenda sotto i 70º C se volete aggiungere degli oli essenziali.
9.    Trasferite negli stampi, proteggete la superficie del sapone secondo necessità e isolate gli stampi.
10.    Dopo 24 ore, sformate, tagliate se necessario e mettete a stagionare per almeno 8 settimane.

La riuscita di questa formula richiede lo studio preliminare dei fondamenti e delle tecniche di saponificazione. Non mettevi a provare se non avete alcuna esperienza perché rischiate di sprecare materiale o persino di farvi male. Saponai non ci si improvvisa con qualche consiglio preso sul web!