Come scegliere ingredienti e metodi per il sapone che hai in mente

sapone-soap-iconVolete fare un sapone per il viso oppure ne volete uno con effetto-scrub? Vorreste preparare una saponetta per il vostro bambino ma non sapete da dove cominciare? La scelta degli ingredienti e del metodo per fare in casa il sapone che avete in mente può essere complicata, sia che abbiate cominciato da poco, sia che ormai abbiate una certa esperienza.

E’ facile perdersi tra tutte le varianti dei metodi a caldo o a freddo, ma anche confondersi nella combinazione dei grassi e nel calcolo dello sconto della soda. In base alla nostra esperienza abbiamo preparato una scheda di riepilogo che può aiutarvi a non perdere l’orientamento quando vi mettete a tavolino per “progettare” il vostro prossimo sapone.

Saponi da bagno e da doccia

Tipi di sapone: saponette, saponi liquidi, trasparenti, rilavorati

Ingredienti consigliati: nessuna limitazione nella combinazione degli oli. Scegliete grassi e additivi schiumogeni a seconda dei vostri gusti.

Ingredienti da evitare: solo quelli non graditi/tollerati da chi userà il sapone

Dosaggio degli alcali: sconto tra il 5 e l’8% per le saponette, sconti più alti in presenza di alte quantità di olio di cocco. Fino al 3% per i saponi liquidi.

Metodi consigliati: metodi a freddo e a caldo, metodi per i saponi liquidi, trasparente e rilavorati.

Saponi per pelli difficili

Tipo di sapone: saponette e rilavorati, evitate liquidi e trasparenti.

Ingredienti consigliati: ottimi i 100% oliva, attenzione nella scelta di grassi che producono saponi molto detergenti o dei grassi che possono dare allergie specifiche (vedi sotto). Restringete il campo degli additivi a latte, miele, zucchero, fibre di seta, catrame vegetale.

Ingredienti da evitare: olio di cocco e palmisto, usate con cautela ricino, burro di cacao, burro di karitè. Evitate gli additivi tranne quelli appena elencati, evitate fragranze e oli essenziali.

Dosaggio degli alcali: tra il 7 e il 15% per le saponette

Metodi consigliati: metodi a freddo e a caldo, rilavorati.

Saponi per i bambini

Tipo di sapone: saponette e rilavorati, evitare liquidi e trasparenti

Ingredienti consigliati: ottimi i saponi 100% oliva, con eventuale aggiunta di poco olio di
ricino (dall’1% al 3%) per migliorare la schiuma. Tra gli additivi consentiti: latte, miele, zucchero, fibre di seta. Nei saponi rilavorati potete usare oleoliti di calendula o camomilla come surgrassanti, oppure infusi delle stesse piante come liquido.

Ingredienti da evitare: oli di cocco e di palmisto. Usate con cautela olio di ricino, burro di
karitè e burro di cacao. Evitate tutti gli additivi salvo quelli citati. Evitate oli essenziali e fragranze nei saponi per bambini fino a 3 anni. Per bambini più grandi, dimezzate la quantità che usereste per gli adulti.

Dosaggio degli alcali: sconto tra il 9% e il 15%

Metodi consigliati: metodi a caldo con l’aggiunta di surgrassanti dopo la cottura, metodi per saponi rilavorati.

Dal sito dei Contenuti Extra del libro Sapone fatto in casa For Dummies, potete scaricare la scheda completa con le istruzioni per

  • saponi per il viso
  • saponi da barba e depilazione
  • saponi scrub
  • saponi shampoo
  • saponi per gli amici a quattro zampe
  • saponi per il bucato
  • saponi per la casa

Domande frequenti: da quale tipo di sapone comincio?

Siete alle prime armi? Non avete mai fatto sapone? Avete già esperienza col sapone ma vi sentite confusi dalla pioggia di informazioni (spesso contraddittorie) che trovate in rete e sui social?

Non fatevi prendere dall’ansia del non sapere come muovervi! Abbiamo preparato proprio per voi qualche dritta per indirizzarvi nella direzione giusta. Così avrete un aiuto in più per capire se è meglio cominciare coi saponi solidi, perché e quando potete passare a quelli liquidi e se esiste un percorso di apprendimento tra i vari metodi a freddo e a caldo.

Questi e molti altri documenti sono scaricabili gratuitamente dal sito del nostro ultimo manuale Sapone fatto in casa For Dummies, Edizioni Ulrico Hoepli Milano.

 

Domande frequenti: metodo a freddo di base o metodo tutto a freddo?

Il metodo tutto a freddo (No Heat applied Cold Process o NHCP) può essere considerata una variante del metodo a freddo di base (Cold Process, CP) la quale sta vivendo una fase di popolarità in questi ultimissimi anni. Ma i due metodi non sono semplicemente uno l’alternativa dell’altro e la scelta tra i due dovrebbe avvenire alla luce di alcune considerazioni.

Controllo della temperatura della soluzione caustica

Controllo della temperatura della soluzione caustica

Nel metodo a freddo di base i grassi e la soluzione caustica vengono portati a una temperatura che può oscillare tra i 38 e i 45°. I grassi vengono scaldati (nonostante si parli di “metodo a freddo”), mentre la soluzione caustica viene fatta raffreddare e il saponaio, con un termometro, tiene sotto controllo le temperature nei vari passaggi del processo. Questo controllo delle temperature è proprio la caratteristica principale del metodo a freddo di base ed è quella che, a mio avviso, la rende più adatta ai principianti. La possibilità di avere il controllo della reazione è un elemento che dà tranquillità e sicurezza quando si è ai primi esperimenti, quando il cuore batte forte, magari le mani tremano un po’ e non si ha ancora la più pallida idea di che cosa succederà nella pentola del sapone.

Nel metodo tutto a freddo la soluzione caustica viene preparata, lasciata decantare per qualche minuto e quindi versata bollente nei grassi che invece sono – o dovrebbero essere – a temperatura ambiente. Questo metodo non prevede alcun controllo delle temperature e non è compreso l’uso del termometro. Ma usare una soluzione caustica a 70-80° senza avere la minima esperienza delle reazioni degli ingredienti potrebbe non essere la strada giusta per chi il sapone non l’ha mai fatto. Temperature così alte in combinazione con determinati ingredienti (per esempio miele, latte ma anche certe fragranze o certi oli come il riso e il cocco) possono portare al surriscaldamento della pasta di sapone con effetti che vanno dall’ammassamento, alla separazione fino al cosiddetto “vulcano”. Si definisce “vulcano” il momento in cui la pasta di sapone è talmente calda che gonfia e trabocca dagli stampi. Questo significa che il metodo tutto a freddo non è per niente più “facile” o più “immediato” di quello a freddo di base, proprio perché richiede al saponaio un’esperienza maggiore, la capacità di lavorare velocemente senza tergiversare e la prontezza per intervenire se si capisce che qualcosa sta andando storto. Per questi motivi, considero il metodo tutto a freddo un ottimo sistema per i saponi da bucato nei quali di solito non è prevista la presenza di ingredienti surriscaldanti o per tutte quelle ricette fatte da saponai che hanno già acquisito un po’ di dimestichezza con la saponificazione e sanno gestirla senza farsi prendere dal panico.

Le varianti del metodo a freddo e tutte le varianti dei metodi a caldo sono descritte, passo dopo passo, nel nostro manuale “Il tuo sapone naturale. Metodi e consigli pratici”.

Metodi a freddo: confronto e riepilogo

Questa è una tabella di confronto del metodo a freddo di base e delle sue principali varianti. Il metodo a freddo di base è quello più adatto ai principianti perché permette un controllo più accurato delle temperature e quindi consente di evitare sorprese dovute alla scarsa conoscenza delle reazioni dei singoli ingredienti. Il metodo a temperatura ambiente è quello utilizzato per il whipped soap e per le tecniche swirl più complesse. Il metodo a freddo di base e le sue principali varianti sono descritte nel nostro manuale “Il tuo sapone naturale”.

Metodi a freddo a confronto