Ricettinaaa: sapone scrub al caffè e alla pietra pomice

Il caffè macinato è un buon ingrediente per i saponi che devono rimuovere lo sporco ostinato dalle mani. In questa ricetta Patrizia ha aggiunto pietra pomice macinata per ottenere un sapone scrub da usare per trattamenti d’urto periodici su tutte quelle zone del corpo (talloni, gomiti etc) dove la pelle tende a ispessirsi e a seccare. Lo scrub andrebbe fatto solo saltuariamente e seguito dall’applicazione di una crema nutriente. Non usate questo sapone sul viso o su zone del corpo dove la pelle è sottile e delicata.

Se non trovate pomice in polvere, potete triturare una pietra, acquistata in farmacia o nel reparto cosmesi dei supermercati, usando una vecchia grattugia da cucina, una raspa o un macinino da caffè. Passate poi la polvere a un setaccio molto fine per evitare che graffi la pelle!

La miscela di oli essenziali è stata scelta per dare un profumo balsamico e rinfrescante. Per i vegetariani e i vegani: sostituite lo strutto con olio di palma o con cera di soia (è olio di soia idrogenato), ricalcolando la soda caustica.

Se siete in vena di decori: portate la pasta alla fase del nastro, versatene circa un terzo nello stampo, aggiungete caffè, pomice e una punta di pigmento (ossido, mica, ultramarino) alla parte rimasta nella pentola, mescolate bene e versatela sullo strato “neutro”. Oppure, versate in una brocca pulita circa un terzo della pasta di sapone senza ingredienti esfolianti; aggiungete caffè, pomice ed eventuale colore in polvere al resto della pasta di sapone, che verserete in uno stampo (singolo o con divisori), sul fondo del quale avrete appoggiato un foglio di pluriball. Versate la pasta di sapone “neutra” sopra quella esfoliante.

Per questo sapone potete provare il metodo tutto a freddo descritto nel nostro libro Sapone fatto in casa for dummies. Lo sconto degli alcali è del 7%, con una concentrazione un pochino ridotta rispetto a quella del metodo a freddo di base, ossia calcolata intorno al 29%.

Ingredienti
Olio di oliva       620 g
Olio di cocco    200 g
Strutto             150 g
Olio di ricino     30 g

Soda caustica (NaOH)    134 g
Acqua                            330 g

Caffè macinato                 40 g
Pietra pomice in polvere    20 g

Olio essenziale di eucalipto          10 ml
Olio essenziale di pino silvestre    5 ml

Procedimento
1.    Preparate il piano di lavoro, le attrezzature di sicurezza e gli ingredienti scelti. Decidete se vi interessa preparare il sapone a strati e preparate stampi ed eventuale brocca come necessario.
2.    Pesate i grassi direttamente nella pentola del sapone.
3.    Preparate la soluzione caustica e versatela nella pentola del sapone appena torna limpida.
4.    Mescolate fino a quando la pasta di sapone è omogenea e comincia a fare il nastro.
6.    Incorporate gli additivi secondo l’alternativa che avete scelto in partenza e versate il sapone negli stampi.
7.    Isolate quanto basta perché il sapone vada in gel. Sformate dopo 12-24 ore, tagliate se necessario e mettete ad asciugare all’aria per un paio di settimane.
8.    Continuate la stagionatura in ambiente protetto per almeno altre 4 settimane.

Attenzione! Non mettetevi a seguire questa ricetta se non avete dimestichezza con le tecniche della saponificazione. Fare sapone richiede studio preliminare ed esperienza per maneggiare in sicurezza le miscele caustiche. Nel blog trovate i consigli su come iniziare a far sapone o nel manuale Sapone fatto in casa for dummies.

Sapone marocchino in chiave nordica: variazione sul tema /2

Un sapone Beldi molto speciale, senza le olive nere come prevedono alcune ricette, ma con l’estratto alcolico di gemme di pino, raccolte nelle foreste dei Paesi Baltici.

Un’idea che vi fa alzare il sopracciglio? Vi sembra una variazione troppo estrema? Provate a leggere e magari cambierete idea… 🙂

Anna Svergun viva a Riga, in Lettonia, e ha un diploma in aromaterapia con indirizzo alla cosmetologia, terapia e psicologia. “I miei cosmetici mi hanno aiutata a risolvere alcuni problemi cutanei, mi hanno regalato capelli pieni di salute e mi aiutata a sentirmi più felice e più sicura di me stessa. Alcuni ingredienti li preparo io stessa. Col tempo ho sviluppato formule soprattutto per le pelli impure, grasse o acneiche dove ho visto i miglioramenti più significativi. Tutti i prodotti li testo su me stessa prima per verificarne la qualità e l’efficacia”. L’interpretazione che Anna fa del sapone Beldi le è stata ispirata dalla visita a bagno turco dove questo sapone veniva usato. La sua ricetta parte da una base di sapone già pronta ed è quindi ideale per tutti i principianti o da coloro che si spaventano all’idea di lavorare con gli alcali.

  • Base di sapone naturale 100 grammi
  • Infuso concentrato di tè verde o nero 100 grammi
  • Olio vergine di oliva 30 grammi
  • Foglie di eucaliptus secche e polverizzate 50 grammi
  • Estratto alcolico di gemme di pino 10 grammi
  • Olio essenziale di eucaliptus 80 gocce (circa 3 grammi)

“Grattugiate il sapone e scioglietelo a bagnomaria con il tè. Togliete il recipiente dal bagnomaria e, lontano dal fornello, aggiungete l’olio di oliva, la polvere di foglie di eucalipto e l’estratto alcolico di gemme di pino. Mescolate molto bene, aggiungete l’olio essenziale quindi travasate il sapone in contenitori di vetro con coperchio ermetico. Lasciate riposare per un paio di settimane prima di usarlo. Se volete usare il sapone come scrub, pestate le foglie in un mortaio ma senza ridurle in polvere”.

NOTA: siccome questo sapone contiene acqua, potrebbe diventare rancido o sviluppare muffe, preparatene la quantità che vi serve e usatelo nel giro di un mese. Altre preparazioni di Anna si trovano sul suo Etsy shop. Volete sapere come rilavorare i saponi? Venite nel nostro gruppo Facebook a scoprirlo.

Trovate il procedimento in dettaglio, altre ricette e tutti i metodi contemporanei per far sapone in casa nei libri sul sapone naturale di Patrizia Garzena e Marina Tadiello.

Questa ricetta è tratta da un servizio che Marina Tadiello ha realizzato per il numero di gennaio/febbraio della rivista Making Soap Mag, l’unico giornale al mondo che si occupa di sapone artigianale e cosmesi homemade. Ringraziamo Kathy Tarbox, editore, e il direttore responsabile Beth Byrne per averci autorizzate a tradure il testo e a condividerlo nel nostro blog.

Sapone nero marocchino: variazioni sul tema /1

black moroccan soapUn sapone “antico” che conserva il suo fascino e i suoi misteri. A differenza del Marsiglia, dell’Aleppo o del sapone di Nablus dei quali è nota la storia e per i quali esistono moltissime versioni delle formule originali, il sapone marocchino o Beldi continua a rappresentare un piccolo enigma.

In uno degli ultimi numeri della rivista americana Making Soap Mag, l’unico giornale al mondo dedicato al sapone artigianale e homemade, Marina Tadiello ha presentato alcune interviste a saponaie che hanno accettato di condividere le loro libere interpretazioni del sapone marocchino. Ringraziamo Kathy Tarbox, editore, e il direttore responsabile Beth Byrne che ci hanno permesso di tradurre e condividere il testo sul nostro blog.

Amal Bassa, Nevada (Usa) – Beldi con idrossido di potassio

“La mia passione per il sapone iniziò da bambina quando osservavo mia nonna preparare sapone di Castiglia con l’olio di oliva. Essendo originaria del Medioriente, per me il sapone era essenzialmente olio di oliva. Ora, con due lauree in Chimica, insegno a far sapone ai miei studenti quale esempio classico di reazione acido-base. La saponificazione è una delle più interessanti e divertenti reazioni da realizzare in un laboratorio. La mia sperimentazione col Beldi ebbe inizio qualche anno fa, quando i miei amici marocchini mi iniziarono a questa antica formula. E fu amore a prima vista. Quando preparo il sapone Beldi, comincio con una soluzione di idrossido di potassio disciolto in acqua. Verso l’alcali nell’acqua e mescolo fino a quando non si è dissolto completamente. E’ un passaggio pericoloso, perché la soluzione caustica è molto reattiva e bisogna adottare tutte le precauzioni del caso”.

ATTENZIONE! Se non avete mai fatto sapone e non sapete come maneggiare gli alcali, potete partire dal nostro sito, ma le istruzioni complete su come lavorare con l’idrossido di potassio e come fare il sapone a caldo le trovate nei nostri manuali “Il tuo sapone naturale. Metodi e consigli pratici” e “Il sapone fatto in casa For Dummies” Non fate sapone se non avete imparato come proteggervi dagli alcali e come lavorare in sicurezza!

Quando la soluzione caustica è pronta, la miscelo con l’olio di oliva. In una delle mie formule preferite uso:

  • 450 grammi di olio di oliva
  • 90 grammi di idrossido di potassio (titolo 96-98)
  • 170 grammi di acqua

Quando la soluzione caustica è miscelata all’olio, frullo col frullatore a immersione fino a quando non raggiungo il nastro. A questo punto continuo la preparazione del sapone a caldo, usando la pentola elettrica a temperatura controllata (tipo crockpot). Di solito la cottura richiede 3 ore e il sapone è pronto quando la sua consistenza diventa simile alla Vaselina”.

Questa ricetta è la base del sapone Beldi di Amal. Se volete aggiungere altri ingredienti, potete prendere ispirazione dal suo sito Soap Oasis.com

Trovate il procedimento in dettaglio, altre ricette e tutti i metodi contemporanei per far sapone in casa nei libri sul sapone naturale di Patrizia Garzena e Marina Tadiello.