Inauguro oggi una microscopica scuola di giardinaggio per chi vuole coltivare in casa o sul balcone le piante che si usano più di frequente nel sapone. Tra queste merita un posto d’onore la calendula (nome botanico Calendula officinalis) che ho seminato proprio oggi, approfittando di una bellissima giornata di sole dopo una primavera un po’ pazzerella. Vivo in una zona climatica che può essere paragonata a quella alpina, con estati brevi e fresche, inverni lunghi e molto freddi. Per questo motivo preferisco seminare le calendule in aprile/maggio in modo da poterle raccogliere verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. In zone più calde si possono seminare le calendule anche in estate, godendo della loro fioritura verso il tardo autunno.
I semi della calendula si trovano in qualsiasi garden center o negozio di giardinaggio. Cercate la varietà giusta, controllando il nome botanico riportato sulla confezione, perché esistono molte varianti ornamentali di questa pianta e non è automatico che tutte siano ugualmente pregiate per l’uso in cosmetica o in erboristeria. Sia che lo si faccia in un’aiuola, ai bordi dell’orto o in un vaso del balcone, per seminare la calendula basta spargerne i semi sul terreno, coprirli leggermente con del terriccio e innaffiare a volontà. Le calendule producono molti semi quindi, se li raccoglierete una volta giunti a maturazione, potrete metterli a dimora l’anno successivo senza doverli ricomprare.
La calendula è una pianta rustica che ha bisogno davvero di pochissime cure: acqua e sole sono gli elementi che le servono per crescere felice. Anche se la terrete in vaso, cercate di trovarle un posto soleggiato e vi ricompenserà con fioriture ricchissime.
I fiori di calendula vanno raccolti quando sono asciutti, fatti seccare all’ombra in un luogo ben ventilato, avendo cura di girarli e di tenerli molto ben puliti per evitare marciumi o muffe. Io uso un telo di tulle ben teso tra due montanti (potete usare dei libri o altri oggetti pesanti a questo scopo) perché i buchini della stoffa consentono all’aria di circolare e permettono alla polvere di non depositarsi sui fiori.
Usi nel sapone? Si può fare un infuso di fiori freschi o secchi e utilizzarlo come liquido della soluzione caustica o per la diluizione della pasta di sapone liquido come descritto nel manuale “Il tuo sapone naturale”. Si possono aggiungere piccole quantità di fiori secchi (1 cucchiaio per kg di grassi di base come norma) per aggiungere texture e un leggero colore. Si possono preparare oleoliti da utilizzare come superfatting al nastro nei saponi a freddo o dopo la cottura nei saponi a caldo. Gli oleoliti di calendula danno un leggero colore giallo/arancio al sapone se sono usati in grande quantità. A parte il discorso dell’infuso, preferite fiori secchi per tutti gli altri utilizzi nel sapone. La presenza di acqua nei fiori freschi può sempre dare qualche inconveniente come la formazione di muffe e fermentazione.