Sapo kalinus

Elisabetta: “Produco saponi per un mondo migliore”

L’incontro di Elisabetta Servente con il sapone naturale avvenne negli anni scorsi, forse il 2007 o il 2008, durante uno dei corsi che a quell’epoca tenevo presso un’associazione biellese. Un incontro che, come molte volte mi ha raccontato, le ha “trasformato la vita”, perché le ha aperto gli occhi su un diverso modo di vivere e di rispettare l’ambiente.

La passione per il sapone è stata uno scoprire, piano, piano, una nuova dimensione di sé, fino al momento in cui ha deciso, coraggiosamente, di fare il grande passo e di trasformare quello che era stato soltanto un hobby in un’attività professionale.

“L’anno scorso, l’azienda per cui lavoravo è entrata in crisi e sono stata messa in cassa integrazione. All’inizio resti spiazzato…. Uno s’interroga mille volte su che cosa capiterà, su che cosa poter fare della propria vita, di se stessi. Ho seguito la trafila di tanti: curricula in giro, colloqui, giornate a sfogliare gli annunci. Poi a un certo punto ho pensato che quello che mi stava succedendo – anche se doloroso, anche se duro – poteva essere un’occasione straordinaria per cambiare davvero la mia vita. Ed è così che ho pensato al sapone….”.

C’è voluto qualche mese, un investimento iniziale e tanta pazienza, ma alla fine del 2012 Elisabetta ha dato vita all’Ape Speziale, laboratorio di sapone e cosmetici naturali, con sede a Cossila, una delle frazioni collinari di Biella, all’imboccatura della valle che sale ai mille metri del santuario di Oropa. “Tutti gli inizi sono duri e questo non fa eccezione. Gestire un’attività in questo momento in Italia è un po’ da pazzi, me ne rendo conto, ma se penso alla qualità della mia vita oggi, rispetto a prima beh…. non ho dubbi di aver fatto la scelta giusta”. Elisabetta si divide tra il laboratorio e la cascina in valle Oropa dove, con il compagno apicoltore, cura un piccolo orto e una micro-fattoria con asini e caprette. “Ho riscoperto il valore del tempo, del prendersi cura della natura e dell’esserne ricompensati dalla sua bellezza, dalla sua integrità. Ho ritrovato il senso di quello che faccio, la soddisfazione di produrre e vendere qualcosa che non è solo un “prodotto”, ma un ideale in cui credo”.

Elisabetta ha fatto una scelta molto precisa per i suoi saponi e i suoi unguenti: solo ingredienti biologici e biodinamici, acquistati il più vicino possibile per ridurre l’inquinamento, niente plastica nell’imballaggio ma solo materiali naturali e riciclabili. “La base dei miei saponi è olio extra vergine da olive italiane, ci aggiungo pochissimo altro: oli essenziali biologici o biodinamici, propoli e miele dall’alveare di casa, la lavanda, il timo e il rosmarino del mio orto, l’acqua delle sorgenti di Oropa… In questi mesi sto studiando una linea nuova di saponi scrub con farina di mais del Canavese e caffè equo-solidale. E poi, oltre ai saponi, sto sperimentando la produzione di unguenti e balsami per labbra”.

L’Ape Speziale è un laboratorio a norma di legge. Elisabetta non ha scelto, come molti altri fanno, di vendere i suoi saponi senza autorizzazioni, magari mischiandosi agli hobbisti dei mercatini o aprendo siti su internet. “Mettersi in regola costa, è vero. Uno si fa carico di tante grane e di tante spese ma solo così, a mio avviso, si diventa credibili. La professionalità è una garanzia per il consumatore, ma è anche una forma di rispetto del valore del proprio lavoro e di se stessi”.

Oggi Elisabetta riceve tante email da molte altre persone – soprattutto donne e giovani – che vorrebbero seguire la sua strada, magari perché hanno perso il lavoro e non sanno come andare avanti. “A tutti raccomando di non rischiare. Di pensarci bene perché ci vuole serietà e coraggio e magari anche qualche soldo da parte almeno per riuscire a partire. Il sapone non è la soluzione per tutti”. La trafila per aprire la sua ditta, spiega, è iniziata all’Ufficio di Igiene della provincia e con i lavori di adeguamento del laboratorio, poi c’è stata la lunga ricerca di un direttore tecnico che potesse supervisionare la produzione e, quando questi ha inviato la comunicazione al Ministero della Salute, il ciclo si è chiuso con l’apertura della partita Iva. “So però che la procedura può variare moltissimo da Regione a Regione e i tempi per arrivare a mettersi in regola, a volte, sono molto lunghi”. Elisabetta è responsabile interamente del suo laboratorio: “Faccio tutto io, sì” Ride. “Mi occupo degli acquisti, della produzione, del marketing, delle consegne, delle etichette… Mi faccio solo aiutare da un grafico per packaging e sito”.

Nel curriculum di Elisabetta c’è una professione nel mondo della moda, anni di viaggi all’estero, di una vita molto diversa da quella che oggi scorre, lenta, tra i boschi della valle Oropa. “Non ho nessun rimpianto e nessuna voglia di tornare alla frenesia di certi anni. Ho ritrovato me stessa, il piacere di fare da me tante piccole cose, come il pane, la pasta… E poi c’è l’enorme soddisfazione, che non ha prezzo, di vedere i miei clienti tornare a cercare i miei saponi, di capire che l’ideale di cui sono “figli” viene capito, condiviso, diffuso. E’ la cosa davvero più bella perché, per me, il sapone naturale è una scelta di vita. E’ la mia piccola rivoluzione per un mondo migliore, più pulito, più etico e più giusto”.

I saponi dell’Ape Speziale si trovano nelle erboristerie e nei negozi equo-solidali del Biellese ma anche su internet al sito www.apespeziale.it

Elisabetta Servente è tra gli iscritti della nostra mailing Sapone e ha una sua pagina Facebook. E’ la prima amica a inaugurare la sezione Saponai Coraggiosi di questo blog. E non l’ho scelta a caso.

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