Alison dall’Australia: quando il sapone diventa impresa etica
Alison Southern è una di quelle persone che, come accade a molte soap ladies, ha saputo trasformare la sua passione in una piccola impresa etica che produce saponi certo, ma che soprattutto diffonde il valore della sostenibilità in un mondo dove trionfa lo sfruttamento indiscriminato di uomini e risorse. Hidden Valley Handcrafts (Broome, Kimberley, Western Australia) è nata 15 anni fa nella cucina di Alison ed è diventata oggi un’azienda che dà lavoro 7 addetti part time più a tre membri della famiglia. L’intervista completa a Alison, che è tra i pionieri dell’handmade soap, è pubblicata sul nostro blog in inglese www.gil-sa.org/castile-soap
Ma qui ho pensato di riportare uno dei passaggi più belli dove Alison spiega le motivazioni che ancora oggi, a 62 anni, la animano a continuare la sua professione.
“Penso che il nostro obiettivo principale sia creare ed esprimere l’amore che abbiamo dentro attraverso il nostro unico e particolare punto di vista. E’ la nostra missione usare doni e talenti per restituire amore al mondo, per renderlo un posto migliore. Per la mia parte sono stata fortunata ad aver avuto un buon cervello, il senso dell’indipendenza, la passione per i colori e i profumi, tanto sostegno da parte della mia famiglia e il coraggio di fare le cose a modo mio. Con queste premesse, è stato facile seguire i propri sogni per iniziare un’impresa che io reputavo utile e in grado di sostenere cambiamenti positivi nel mondo. E’ stato importantissimo l’aiuto del mio partner Smokey, un uomo molto concreto, che ha costruito tutte le attrezzature di cui avevo bisogno, ha sostenuto la crescita della nostra attività e mi ha sempre incoraggiato a migliorare la mia professionalità. Ma è stato importante anche non aver avuto paura di essere poveri, di essere passati attraverso tempi dove tirare avanti era duro. I primi due anni sono stati difficili siccome ho cercato di investire tutti gli utili nell’impresa per acquistare maggiori quantità di ingredienti, per migliorare le attrezzature. Ma abbiamo cercato di essere un modello di piccola impresa etica con un obiettivo diverso rispetto al solo profitto. Penso sia stato un grande lusso avere avuto l’indipendenza di non dover scendere a compromessi con qualcuno, ma di poter fare un lavoro in cui crediamo. Tutto sommato sento che non abbiamo soltanto fatto un buon prodotto, il sapone. Penso per esempio alla scelta di usare energia sostenibile per la nostra impresa, in modo da contribuire al benessere del mondo intero. Penso alla ricerca che metto nel decidere gli ingredienti dei nostri saponi. E’ tutto questo che fa la differenza, che rende un semplice sapone qualcosa per diffondere amore. Le persone sensibili lo hanno sempre capito. Cinque anni fa ho pensato che i nostri clienti erano pronti per acquisire questo tipo di messaggio e allora abbiamo deciso di aggiungere, sulle nostre etichette, la preghiera del saponaio – “Fa’ che questo sapone lavi via la paura, fa’ che resti l’amore”. Qualche anno prima una cosa del genere ci avrebbe coperto di ridicolo, ma la sensibilità della gente è cambiata. Il mio lavoro è davvero dare una mano a creare il Paradiso sulla terra, a infrangere la barriera tra ciò che è fisico e ciò che è spirituale, a promuovere valori e intenzioni positive. Una delle prime cose che ho imparato, è stato creare saponi speciali per partecipare a raccolte di fondi a favore della comunità. La nostra saponetta Cable Beach Sunset è stata utilizzata dal Friends of Gantheaume Point, un posto sacro alla fine della spiaggia di Cable Beach, dove un politico aveva deciso di piazzarci un grande resort con tanto di casinò. Tantissime persone comprarono quel sapone e noi girammo i profitti al comitato, fu una situazione dove ciascuno ebbe un “guadagno”. E’ stata un’esperienza che abbiamo ripetuto con altri prodotti e che continuiamo a ripetere con la saponetta Wild & Free Kimberley. E’ stato un modo per lavorare con la comunità dove viviamo e ci ha procurato anche un ritorno, in fatto di contatti e reputazione, anche dal punto di vista dell’attività. E’ stato davvero un viaggio meraviglioso poter creare una piccola impresa sostenibile e fare prodotti che riescono ad esprimere i nostri valori.
Per questo posso solo incoraggiare altri a fare la stessa cosa. Ma deve essere un’attività che ti porta gioia e che ti dà fiducia nell’universo (o in Dio o in qualunque altra entità superiore uno creda). Personalmente vorrei un mondo dove tutti amiamo quello che facciamo, dove possiamo essere visti, sentiti e incoraggiati, come bambini, a trasformare i nostri talenti in qualcosa di positivo per gli altri. Forse è un ideale molto utopico ma non mi importa, per me è la verità! Forse i saponai sono sempre stati idealisti, amanti della Terra e pionieri del cambiamento”.
Dedicato a tutti quelli che pensano che un sapone è sola soda caustica e grassi…
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