Storia di Bruna: nella povertà del Togo anche un sapone fa la differenza
In questa parte dell’emisfero terrestre, ce li siamo dimenticati i tempi nei quali far sapone era una necessità per far quadrare l’economia familiare. E’ vero che tanti si sono riavvicinati all’autoproduzione per via della crisi o perché diventati consapevoli dei limiti e dei rischi connessi con una società iper-consumista. Ma è altrettanto vero che, per molti, far sapone è un divertimento, un hobby creativo dove contano anche le mode, dove qualche volta, con leggerezza, si eccede negli acquisti futili “solo per il piacere di”.
Tutto questo, per noi così tanto scontato, non esiste nella realtà quotidiana di chi, soltanto per un caso del destino, è nato su un suolo chiamato Africa e che, per questa sola ragione, deve fare i conti con una povertà (non solo di mezzi, ma anche di opportunità) che noi non riusciamo nemmeno a immaginare. Bruna Marcantonio è una di quelle persone che, come tante altre, ha deciso di impegnarsi in prima persona perché qualcosa, da qualche parte, cominci a cambiare. La sua storia è emersa, per puro caso, tra i tanti post nel nostro gruppo “Il mio sapone” su Facebook. E da quella conversazione è nata questa intervista.
Puoi descrivere a grandi linee il progetto per il quale stai lavorando?
Da febbraio 2014 sono la prima direttrice della sede VISIS Marche (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo dell’Impresa Sociale) in Togo, ed allo stesso tempo coordinatrice del progetto “Miglioramento e sviluppo della biblioteca municipale di Atakpamè” in Togo.
Come è nato questo progetto e quali obiettivi si pone?
L’iniziativa risponde ad una richiesta scritta di aiuto per il miglioramento del settore audio-visivo della biblioteca e all’accordo di collaborazione tra il Municipio di Atakpamé e l’Associazione VISIS. Obiettivo generale del progetto è permettere alla biblioteca di assolvere con mezzi appropriati e nuove tecnologie le sue funzioni di centro informativo locale che rende prontamente disponibile per gli utenti ogni genere di conoscenza e informazione; essa dovrà essere messa in grado di realizzare i suoi compiti chiave di informazione, alfabetizzazione, istruzione e cultura. Le strategie adottate nel progetto,pertinenti ai bisogni e alle condizioni locali, perseguono un’alta qualità degli interventi, che riflettono gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società, senza tuttavia trascurare la memoria e la cultura locali. Il progetto è legato a CBS Ufficio Progetti a rilevanza sociale Istituzione delle Biblioteche di Roma.
Come è nata l’idea di produrre sapone? Come è stata accolta e come sta andando?
All’interno della filosofia di VISIS, c’è il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione attraverso lo sviluppo di attività, che partono dall’utilizzo delle risorse del luogo e siano fonte di reddito. In questo quadro si è sviluppato il progetto sapone.
L’idea è stata accolta con molto interesse da parte delle donne che frequentano la scuola per alfabetizzazione adulti di VISIS. Si sono formati subito gruppi di lavoro, molta presenza nelle dimostrazioni pratiche.
Purtroppo bisogna arrendersi all’idea che quste donne sono analfabete, questo significa che non sanno contare, non conoscono l’uso della bilancia. Abbiamo cercato di fare un corso legato alla conoscenza dei numeri ma la frequenza a scuola non è costante e quindi il risultato è che non imparano. Per fortuna non tutte sono così, la mia più stretta collaboratrice ha imparato a perfezione a produrre sapone. Questo è importante perché lei può insegnare alle altre con tutto il tempo di cui hanno bisogno.
Che ingredienti utilizzate? Che cosa ne fate del sapone prodotto?
Utilizziamo olio di palma rosso, palmisto, olio di arachide, burro di Karité e essenza di citronella per profumare. Il sapone prodotto viene messo a stagionare per 6 settimane e poi viene confezionato e venduto.
Mi hai detto che il nostro gruppo Facebook “Il mio sapone” ti ha aiutato molto, potresti spiegare in che cosa è consistito l’aiuto?
Io non sono un’esperta di sapone come molte di voi, ho fatto il sapone seguendo delle ricette ma qui si trattava di tirare fuori una ricetta partendo dagli oli che sono presenti sul luogo. Il gruppo di Fb è stato straordinario nel fornire supporto e idee. Qualcuna mi ha consigliato un calcolatore online e da lì sono riuscita a tirare fuori una formula piuttosto equilibrata che mi ha consentito di fare del buon sapone (l’ho provato e mi piace molto). Senza di voi sarebbe stato tutto terribilmente difficile.
Quali sono gli obiettivi futuri (tuoi e per il progetto)?
I miei obiettivi sono sempre legati all’Africa, allo sviluppo della popolazione e delle donne in particolare. Sicuramente mi muovo nel campo della cultura che è la cosa in cui credo nella maniera più assoluta. Il problema di queste zone è che le bambine non vengono mandate a scuole perché “non serve”.
Per quanto riguarda il sapone c’è da parte mia il desiderio di migliorare la tecnica e portare idee nuove. Ho visto che fate saponi mescolando diversi colori, al mio ritorno in Italia mi metterò a studiare e guarderò i video che qui purtroppo non posso vedere a causa della connessione troppo lenta.
Bruna ha una pagina sul social dove si può seguire il progetto e restare in contatto. Le fotografie che illustrano questo post sono state scaricate proprio da quella pagina.
- Il ricettario del sapone di Patrizia e Marina
- Libro: I tuoi saponi naturali 77 ricette – errata corrige Prima edizione