L’Associazione Francese dei Saponai che utilizzano il Metodo a Freddo
La Francia è uno dei Paesi al mondo che, quasi in automatico, si associano al sapone. Non è un caso quindi che oltralpe esista un movimento organizzato di saponai professionisti che cerca di salvaguardare nuove e vecchie tradizioni dal processo omologante della globalizzazione. Ne abbiamo parlato con Annabelle Mathon, saponaia, ex titolare della Savonnerie Minervoise e tra i fondatori dell’Associazione Francese dei Saponai che utilizzano il metodo a freddo (ASSAF).
Prima di passare all’argomento principale di questo post, posso chiederti di raccontarci la tua storia di saponaia?
Da luglio 2011 al febbraio 2013 ho gestito un laboratorio professionale per la produzione di sapone nel sud della Francia, ai confini con la Spagna. E’ stata la realizzazione di un sogno. Avevo appena avuto la mia prima bambina e soffriva di problemi alla pelle per via dei saponi industriali che usavo. Così un giorno la sua madrina mi mise tra le mani un pezzo di un sapone marroncino che lei aveva fatto col metodo a freddo, usando oli naturali e miele. Già dopo una settimana i problemi della mia bambina erano spariti e ci era piaciuto talmente tanto questo “nuovo” prodotto che chiesi alla mia amica di insegnarmi come fare il sapone da sola. Non avevo ancora capito quale rivoluzione sarebbe stata! Due anni dopo aprivo la mia impresa, Savonnerie Minervoise.
Quale metodo preferisci?
Ne conosco soltanto tre e devo dire che sono una grande appassionata del metodo a freddo, anche se produrre saponi trasparenti è sempre una gioia. Preferisco lavorare sulla combinazione degli ingredienti, piuttosto che sull’aspetto estetico del sapone anche se entrambe le cose possono andare d’accordo. Per me un sapone è “bello” quando le sue imperfezioni ci raccontano la sua storia.
C’è una ricetta che vuoi condividere con noi?
Una delle mie ricette favorite è davvero semplice e può diventare una buona base per un sapone trasparente se solo si riduce la quantità di olio di avocado e si aggiunge un po’ di ricino.
50% olio di avocado
20% olio di tamanu (Calophyllum inophyllum)
20% olio di semi di canapa
10% olio di oliva
Acqua quanto basta e soda caustica scontata dell’8%.
Mi piace tanto l’aroma dell’incenso e così aggiungo una tintura nella quale miscelo benzoino (Stirax benzoino), incenso (Boswellia carteri) e mirra (Commiphora myrrha).
Adesso sappiamo che sei una professionista del sapone ma Annabelle Mathon è anche tra i membri dell’Associazione Francese dei Saponai che utilizzano il Metodo a Freddo (ASSAF). Puoi parlarci di questa organizzazione?
L’Association des Savonniers par Saponification à Froid (ASSAF) è stata creata da professionisti per professionisti. I suoi obiettivi sono promuovere l’impiego del metodo a freddo, aiutare i saponai professionisti ad ampliare le loro conoscenze e offrire una consulenza professionale sia sul piano tecnico che su quello giuridico-commerciale ai produttori di sapone. Se devo fare un elenco dei progetti che abbiamo in cantiere per le prossime settimane e i prossimi mesi, posso citare:
– il sito web http://www.jaimelesavon.com il cui obiettivo è quello di promuovere il metodo freddo in maniera semplice e comprensibile ma anche favorire la localizzazione delle piccole saponerie attraverso un sistema geodinamico. Sarà un sito rivolto sia ai clienti diretti ma anche ai rivenditori;
– il riconoscimento del diploma di Saponificatore a Freddo rilasciato dall’Université Européenne des Saveurs et Senteurs (UESS) che si trova a Forcalquier (F-04300);
– – il riconoscimento della “Charte du Savon par saponification à froid” (Carta disciplinare del sapone a freddo) per proteggere il processo e avere una certificazione del prodotto finito. In questo momento ci rendiamo conto che certi rivenditori non riescono a capire le differenze tra i vari saponi e non sono in grado di rispondere alle domande dei clienti. Abbiamo scritto ad alcuni di loro per cercare di correggere certi errori, ma siccome l’iniziativa non ha sortito esito abbiamo deciso di chiedere questo riconoscimento ufficiale in modo da proteggere i consumatori, così come si fa per esempio con il sapone di Marsiglia. Abbiamo avviato questo progetto un anno fa e creato un’etichetta. Abbiamo molti altri progetti oltre a questi e intendiamo svilupparli nei prossimi anni.in order to protect the process and to get soaps a certification.
Qual è l’atteggiamento dei consumatori francesi verso il sapone naturale? In Italia, per fare un esempio, è ancora una minoranza quella che acquista saponi naturali prodotti da piccoli artigiani, mentre la maggioranza dei consumatori si orienta su cosmetici prodotti industrialmente.
E’ quanto avviene anche in Francia. ASSAF lavora per aiutare i consumatori a localizzare le piccole saponerie professionali attraverso un sistema di mappe online. Il nostro impegno è anche quello di far capire che cos’è la saponificazione a freddo perché c’è una riflessione globale sul modo in cui produciamo, compriamo e scambiamo che richiede il recupero di certi saperi tecnici tradizionali. Parecchie manifestazioni pubbliche, che sono in calendario tutto l’anno, aiutano i saponai ad avere visibilità ma non c’è nulla di meglio che un approccio diretto con i consumatori. Questo contatto personale è prezioso e aiuta le persone a fare il primo passo per cambiare le loro abitudini in fatto di acquisti. I saponai professionisti hanno il supporto di tutti coloro che scrivono di sapone nei vari blog, forum e mailing list. Alcuni media hanno inoltre cominciato a parlare di questo “nuovo” prodotto e ci sono alcuni rivenditori che ne scrivono. Tutte queste piccole azioni messe insieme è il meglio che possiamo fare per coinvolgere il più gente possibile. Ma c’è ancora un grosso lavoro da fare e ASSAF è stata fondata per questo scopo. Nessuno è da solo e insieme possiamo essere più forti.
Di recente su Change.org è stata lanciata una petizione per salvare il sapone di Marsiglia dalle versioni made in China. ASSAF che opinione ha in proposito? Avete in programma iniziative?
Immagino di aver già in parte risposto nelle domande precedenti comunque, no, ASSAF non ha intrapreso azioni pubbliche in questo senso perché ASSAF si occupa soltanto di saponificazione a freddo. Stiamo però guardano con interesse a questa iniziativa, anche se sappiamo che ci sono anche imprese italiane e siriane che lavorano con questo metodo. L’obiettivo più importante è tenere viva la tradizione delle saponerie di Marsiglia.
Come si prospetta il futuro per i laboratori artigiani che producono sapone nella vostra zona? Quali sono le sfide con cui dovete fare i conti?
Intanto abbiamo bisogno di spiegare e rispiegare che cosa è il sapone prodotto a freddo e qual è la differenza rispetto a quello prodotto con altri metodi. Troppe persone non fanno caso al fatto che il sapone è il cosmetico di base per eccellenza. Abbiamo bisogno di educare i consumatori e guidarli nella scelta. La nostra possibilità di agire sta nel momento in cui qualcuno accetta di provare un sapone prodotto a freddo perché in quel momento riuscirà a capire quali vantaggi offre. Ci stiamo muovendo in avanti, il tempo ci aiuta ma stiamo, al momento, affrontano una sfida importante, quella della comunicazione. La maggior parte dei nostri associati sono piccole imprese artigiane che non riescono a comunicare come vorrebbero. Le televisioni e le riviste, posti d’elezione per informare e educare i consumatori, chiedono investimenti pubblicitari troppo elevati per quelli che sono i mezzi attuali della nostra associazione. Abbiamo bisogno di trovare sponsor e imprenditori che ci sostengano. I soldi sono un elemento chiave anche se siamo parte della generazione nata con Internet e abbiamo quindi una certa facilità a usare gli strumenti di comunicazione online.
Come ASSAF avete contatti o progetti con altre organizzazioni simili in Europa o in altri Paesi?
ASSAF è una piccola e giovane organizzazione al momento che deve provare la sua efficacia prima di poter pensare più in grande. Siamo a conoscenza dell’esistenza di altre associazioni in Francia, in Belgio, negli Stati Uniti ma pensiamo di doverci prima focalizzare sui nostri progetti prima di poterci lanciare oltre. Sappiamo che i nostri membri fanno parte di altre organizzazioni e per noi questo è positivo. La permeabilità è un asset e ASSAF incoraggia i suoi membri a entrare in altri gruppi per fare rete.
- Il sapone all’avocado e tamanu di Annabelle
- Sapone levato: una tradizione che unisce Europa e Sud America
Che esista un’Associazione che tuteli i produttori di saponi a freddo presuppone che questi saponi siano un prodotto superiore dei saponi a caldo. Io sinceramente penso l’opposto.